Anche l'occhio vuole la sua parte

Il cibo ha da sempre una valenza simbolica e affettiva. Va ben oltre il mero bisogno di nutrirsi, diventando un modo per rafforzare i rapporti con gli altri, e instaurare nuovi legami personali e professionali.

Ad oggi, inoltre, scegliere cosa mangiare e dove può rappresentare un modo per costruire i propri valori e la propria identità. Per questo motivo l’applicazione del neuromarketing, cioè l’applicazione delle conoscenze e delle pratiche neuroscientifiche al marketing, può rivelarsi essenziale in questo settore, in quanto permette di analizzare i fattori inconsci che guidano i nostri comportamenti di consumo.

Neuromarketing

Uno dei maggior ambiti di applicazione del neuromarketing è il settore commerciale. Sono stati infatti condotti numerosi studi all’interno di diversi punti vendita dove, grazie all’utilizzo di strumenti neuroscientifici, si è compreso in che modo la collocazione e la visibilità dei prodotti possa influenzarne la scelta.

Ma non solo, questa recente disciplina può essere utilizzata in numerosi campi, come ad esempio:

  1. Nel branding
  2. Nella pubblicità
  3. Nel digital
  4. Nel design

Mai sentito parlare di neurofood?

Ma torniamo a noi… Molte ricerche di neuromarketing si stanno focalizzando sempre di più sul settore food e hanno dimostrato come la comunicazione possa persino riuscire a modificare la percezione del gusto dei prodotti.

Nel settore food l’esperienza di consumo spesso implica una stimolazione che va oltre il semplice sapore del prodotto, ma vi sono anche altri tipi di stimolazione:

  • TATTILE: grazie all’utilizzo di materiali ricercati e particolari, anche il “toccare” una semplice confezione può influire sulla scelta del consumatore
  • VISIVA: oltre all’importanza dell’aspetto estetico del prodotto e/o dell’impiattamento, ricopre grande rilevanza anche l’ambiente vero e proprio dove si mangia
  • UDITIVA: ad esempio attraverso il suono di apertura di una confezione o del rumore che fa durante la masticazione.

Le applicazioni del neuromarketing al settore food o Neurofood, consentono, di comprendere come i diversi elementi possano incidere sulla percezione della qualità e del sapore.

Applicazione del neurofood nella ristorazione

Una delle migliori pratiche per l’utilizzo del neuromarketing nel settore food nell’ambito della ristorazione è quella di curare il design dei menù.
Il menù è infatti uno dei primi punti di contatto tra il cliente e il ristorante e come tutti sappiamo la prima impressione è quella che conta.
L’obiettivo del menu deve essere quello di facilitare il processo di scelta e non complicarla; questo può infatti diventare complesso quando ci si ritrova di fronte a una “lista infinita” di alternative una attaccata all’altra.

Ma voi sapete quanto ci mettiamo in media a leggere un menu? Meno di 3 min.
Per questo motivo non possiamo confondere i nostri consumatori “bombardandoli” di troppe informazioni o con troppe immagini. Un menu scritto con una strategia crea diversi vantaggi sia ai clienti sia ai ristoratori. Ma come si fa ad essere sicuri di creare un menu accattivante per i clienti? Facile bisogna chiederlo ai loro cervelli.
Ed è qui che entra in gioco il Neuromarketing perché non possiamo basarci solo su ciò che ci dicono i clienti, ma è importante conoscere soprattutto ciò che NON dicono.

Qui di seguito vi abbiamo elencato alcuni suggerimenti che possono essere utili per migliorare il vostro menù:

  • Mischiare i piatti in modo strategico
  • Evitare troppe opzioni
  • Fare attenzione alla grafica e ai materiali è meglio utilizzare pochi colori, neutri e leggeri. Anche i materiali giocano un ruolo importante: la plastica oggi più che mai risulta sempre meno apprezzata meglio quindi un’alternativa cartacea, più semplice ed elegante.
  • Curare lo storytelling dei piatti: la descrizione deve essere semplice e fluida senza sembrare eccessivamente costruita.

Progettare un menù non è affatto semplice. Viene quindi dai chiedersi: vale la pena farlo diventare parte integrante della strategia di marketing?  La risposta è sì, senza dubbio. Oggi più che mai, considerando tutta la scelta che ci circonda, un menu strategicamente costruito può aiutarci a posizionarci sul mercato, stupire il cliente in maniera positiva e distinguerci dalla concorrenza.  

Vuoi creare un menù accattivante?

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Federica Rossi