Barbie: Imagination, life is your creation!

Probabilmente in molti leggendo il titolo avranno storto il naso, pensando che dopo tutto Barbie è “Roba da bambini/e” ed è più interessante palare di “argomenti seri”. Per noi addetti ai lavori parlare di Barbie e della sua simbologia è interessante in quanto è difficile considerarla soltanto da un punto di vista merceologico. Dunque, cos’è Barbie oltre ad un giocattolo? Indubbiamente è il simbolo di una società che cambia.

Un po’ di storia… non guasta mai!

Avete presente la puntata dei Simpson in cui Lisa conosce Stacy Lovell l’ideatrice di Malibu Stacy , come sempre, il cartone più irriverente e satirico di sempre, cita fonti dalla realtà.

Infatti, Barbie nasce da un’idea Ruth Mosko Handler che nel 1959, osservando la figlia Barbara giocare con le bambole dell’epoca, venne ispirata a crearne una con il corpo di donna, con la quale le bambine avrebbero potuto giocare a “fare le adulte”.
In Barbie, le giovani avrebbero trasferito le ambizioni del futuro e con questa prospettiva il successo fu immediato, le vendite andarono alle stelle generando record di incassi. Nel corso degli anni, però, la percezione di Barbie mutò, e in molteplici occasioni venne accusata di promuovere un’immagine negativa della donna, legandola semplicemente al concetto di bellezza esteriore. Probabilmente, le accuse vennero alimentate dalla pubblicità, solitamente Barbie era accompagnata da tantissimi vestiti personalizzabili, casette di lusso, accessori alla moda, in un alone di frivolezza e banalità.

Tuttavia, nel 1960, venne lanciata la collezione Barbie Careers, in cui la bambola poteva indossare tantissimi ruoli, fino a quello dell’astronauta.
La campagna marketing a sostegno di questa nuova uscita era legata alla nuova filosofia del brand. L’obiettivo era incoraggiare le bambine a giocare con Barbie e immedesimandosi nel prodotto, scoprendo attraverso l’attività ludica, tutte le professioni in cui le donne non erano solitamente rappresentate: Barbie Medico, CEO e Presidente.

Questa azione si ripeté nei decenni successivi, con l’uscita annuale di una bambola che personificava il nuovo mestiere in cui Barbie si poteva cimentare e nel 1985 venne lanciata una famosa campagna pubblicitaria, finalizzata ad incoraggiare le giovani donne a credere in loro stesse e nella realizzazione dei propri sogni. Lo spot citava testualmente: “We girls, can do anything, right Barbie?”

Icona Pop, Fashion Doll e Star del Cinema

Mutevole nei suoi abiti ed accessori, Barbie è stata oggetto di diverse collaborazioni artistiche. Nel 1985, l’artista Andy Warhol, le dedicò un ritratto all’interno della sua collezione e come non citare le edizioni speciali in cui si era trasformata in “modella” di Moschino, Dior, Louboutin, Yve Saint Laurent e Patrizia Pepe.

Non manca l’essere stata protagonista di una serie di lungometraggi, si contano ben 36 film di Barbie.
Un’altra novità è prevista per luglio 2023, dove è stata già annunciata l’uscita nei cinema del film in live-action di Barbie, commedia che vede protagonista Margot Robbie nei panni dell’iconica bambola, Ryan Gosling in quelli dell’aitante Ken e Will Ferrell come il CEO di un’azienda di giocattoli, alla regia Greta Gerwig, che sicuramente darà la giusta chiave di lettura alla sceneggiatura.

Solo Strategia di Marketing oppure c’è altro?

Creare una strategia, significa pianificare delle azioni per raggiungere un obiettivo e nel marketing e in comunicazione, una delle nuove tendenze è quella di sostenere dei messaggi positivi e di reale cambiamento. Nel 2018, Mattel lancia il progetto Globale Dream Gap Project, finalizzato a fornire alle bambine le risorse di cui hanno bisogno per credere, fin da piccole, in loro stesse e nelle loro capacità.

Non tutti sanno che da diversi sondaggi è emerso che fin da piccolissime molte bambine smettono di credere di poter fare determinate cose a causa del loro genere e sono molto più propense a perdere fiducia rispetto ai bambini della medesima età.
Il progetto, attraverso contenuti video, partnership con National Geografic e le Barbie Role Models, ossia un insieme di bambole che rappresentano donne del calibro della pittrice Frida Kahlo, della prima donna aviatrice Amelia Earhart, della matematica Katherine Johnson, ha l’obiettivo di allentare il gender gap.

Insomma, che ci si voglia credere o meno, il brand, l’icona, il simbolo di Barbie, è in continua evoluzione e al passo con le attività di sensibilizzazione del millennio, e noi di Digitmode che siamo in anticipo sull’evoluzione, non possiamo che esserne felici!