Coerente come…le noci nel pesto

Quanti di voi hanno visto il Festival di Sanremo? E quanti di voi, indipendentemente dalla risposta precedente, hanno anche solo intravisto lo spot di promozione del turismo in Liguria?

Ecco, probabilmente il primo pensiero di ogni ligure è stato: “e quando hanno costruito tutti quei grattacieli in Liguria? E da quando Elisabetta Canalis rappresenta il ligure DOC?”.
No, ve lo assicuro, i grattacieli in Liguria non sono mai stati costruiti e dubito che Elisabetta Canalis vanti origini liguri.
In questo caso il messaggio che voleva essere veicolato non è stato percepito come avrebbe dovuto essere.
L’incoerenza tra ciò che è stato comunicato e ciò che effettivamente è l’esperienza di coloro che vivono in questa regione genera una forte dicotomia.

Questo accade quando quello che doveva essere il nostro target di riferimento non si riconosce in ciò che noi stiamo comunicando.
In relazione a questo coloro che fanno il nostro mestiere, in particolare, quelli che si occupano di progettare una campagna di comunicazione, dovrebbero sempre cercare di ridurre al minimo il divario concettuale tra ciò viene rappresentato e ciò in cui il target si riconosce per non creare appunto una comunicazione incoerente.

E se chi ha visto lo spot non è ligure?

Ovviamente questo spot non è stato visto solo da liguri, per chi non ha esperienza diretta del territorio può quindi essere considerato un esempio di comunicazione coerente?
La risposta anche in questo caso probabilmente è no.
Tutte le campagne di comunicazione generano aspettative, più o meno alte, nel consumatore. Ogni consumatore che si rispetti compra prodotti, servizi o fa esperienze confidando nel fatto che le aspettative in lui create combacino poi con la realtà.
Applicando questo principio allo spot preso in esame si capisce che le aspettative create non avrebbero sicuramente combaciato con la realtà del territorio.

Dove può portarci questa riflessione?

L’importanza di avere e di veicolare una comunicazione coerente si può applicare ai campi più disparati, sia ai prodotti che noi acquistiamo sia ai servizi di cui usufruiamo.

Tutti i prodotti che noi acquistiamo dovrebbero avere una comunicazione coerente e non ingannevole, è sufficiente pensare alla delusione che si prova scartando una merendina e trovandola totalmente diversa da quella raffigurata sulla scatola per capire ciò di cui si sta parlando.
Questo fenomeno succede purtroppo con moltissimi articoli dei settori più disparati e non fa altro che aumentare la frustrazione del cliente e la negatività della sua esperienza.

L’esperienza invece per poter essere ricordata deve essere positiva, ma non solo, deve anche essere supportata da un allineamento con le aspettative, questo meccanismo rende il consumatore totalmente soddisfatto.

Marta Bonini